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La contrada globale …
By matteo | June 17, 2003
La contrada globale
E’ un’onda partita da lontano, per lo meno da BlogAge, poi al Webbit, poi alla Feltrinelli, al Raduno Enorme (non metto i link che si sa già tutti di cosa si parla). E tutte le volte entusiamo, grande, grandissimo entusiamo. Mi son chiesto tante volte perché tutta questa voglia di incontrarsi, da dove viene. Alcuni han già dato le loro definizioni, le loro motivazioni. Ci metto comunque del mio, Scarpa o non Scarpa. La vedo la conseguenza, ‘sta voglia di incontrarsi, dell’atteggiamento che si sente in giro per i blog, lo si respira, perlomeno in molti di quelli che di solito frequento: il senso di appartenenza. Appartenenza a questo nostro piccolo spicchio del villaggio globale, una contrada. Di mio l’ho sperimentato in diverse maniere: dalla simpatia immediata, dopo la prima riga letta, alla "fatica" nel cercare di capire un personaggio (ed ho in mente un blog che ho trovato più volte citato e che le prime volte non capivo il perché di tanta rilevanza poi ci son tornato, ci son tornato ancora, ho capito ed ho imparato ad amarlo). Alcuni m’hanno affascinato per l’acume e la profondità, altri per la straordinaria leggerezza, altri ancora proprio per il tocco, la parola detta in quel certo modo. E tutti li ho sentiti, li sento, delle mie parti (compagni di viaggio mi suonava tanto Tamaro…). E mi son sentito partecipe di una contrada, seduto alla sera davanti alle altre porte, in attesa che ci si possa incontrare e parlare, attraverso la lettura.
Poi mi son convinto che deve essere scattato qualcosa: gli altri hanno condiviso un sentimento analogo e non è più bastato loro solo "vedere" quella certa immagine che il blogger vuol mettere davanti (meglio, peggio, uguale a quella reale? Chi lo saprà mai veramente?) al lettore ma ha voluto vedere la corrispondenza "corporea", stringere mani, guardare occhi. La curiosità, da sola, mi sembra plausibile ma banale. Mi piacerebbe tanto sentire ancora altri pareri.
Certe volte son tentato anch’io di buttarmi nella mischia, di fare chilometri, di organizzare, di invitare. Poi mi prende un sentimento vago, che non mi spiego del tutto, una specie di riservatezza virtuale (ed anche un tantino di agorafobia mal compensata), e mi fermo lì, sulla mia sediella, ad incontrarvi tutte le sere e magari, di straforo, anche di giorno, ma solo da questo lato della contrada. Quello virtuale.
Topics: Uncategorized | 12 Comments »
June 17th, 2003 at 11:17 pm
Io sono orsa, di mio, son fatta così da secoli e l’età non mi sta portando consiglio.
anche qui sopra, nel mondo virtuale, il mio carattere permane.
Forse è per questo che non mi viene voglia di incontrare nessuno, o forse è perchè questa esperienza l’ho già fatta.
In generale il momento della realtà è stato…Deludente.
Generalizzo perchè in realtà un paio di amicizie son rimaste nel tempo.
Ma ribadisco che l’impatto è deludente ed aggiungerei un tantino complicato nel suo sviluppo.
June 18th, 2003 at 12:25 am
sono d’accordo spirito. però qualcuna…
June 18th, 2003 at 12:35 am
Io farei una bella blog-spaghettata a casa mia… giusto per capire se le sensazioni virtuali coincidono con quelle reali…
June 18th, 2003 at 8:47 am
Un pochino mi dispiaccio, di questa tua ritrosia all’incontro (anche perchè ti avrei proposto un aperitivo tra una decina di giorni, visto che mi capiterà di passare dalle tue parti), ma la posso capire e non la condanno certo: in fondo, si fa parte della stessa famiglia anche abitando a centinaia di chilometri di distanza e non vedendosi mai. Per quanto mi riguarda, la realtà è sempre stata “bella”, anche se “diversa”, e di esempi ne potrei citare ormai almeno una dozzina. Ma sono cose personali, che cambiano da soggetto a soggetto, nè io, nè Monizia, nè nessun altro facciamo testo. Non è un gran problema, direi.
June 18th, 2003 at 10:53 am
No, scherzi Squonk? Va benissimo per l’aperitivo e oltre: mi spaventano un po’ i “raduni”, l’impatto con TANTA gente (per me oltre le 5 persone siamo già a “folla”). Sono per i baretti, le pizzate in quattro, la musica bassa, non per le balere o le disco, i pranzi di matrimonio, le casse che fanno bum-bum a mille.
Ti aspetto con ansia, come aspetto la spaghettata di Redangel o la pizzata della Gattona al Garda. Ma sempre verso il gruppetto, non la folla.
La contrada, “la corte” quin in Veneto, 4-5 case, un giardinetto.
June 18th, 2003 at 11:14 am
se passi da modena ne parliamo davanti a un piatto di tortellini e a una bottiglia di lambrusco (ma di quello buono eh? secco, di sorbara). Io ero al webbit e al blograge (che non linki e fai male) e devo dire che son state esperienze di un certo livello sul piano umano. quando mai ti capita, nella vita reale, di mettere intorno al tavolo di una pizzeria tante personalità creative, vitali, pronte a condividersi? è una figata spiritum, al prossimo giro vieni anche tu e non rompere ok? 🙂 =livefast=
June 18th, 2003 at 11:38 am
Sto organizzando con altri tre bloggers una pizzata di sabato sera sul Garda. Ti mando una mail con i dettagli, almeno poi potrai finalmente dire: “Facevo meglio a non conoscere questi pazzi” :))) Scherzo, obviously, siamo tutti braaaaave personcine!
June 18th, 2003 at 3:10 pm
siamo maschere, come tali viviamo.
June 18th, 2003 at 5:14 pm
il mondo dei blog è diverso perchè intesse relazioni che non costano lo sforzo di mantenere promesse e permettono di indossare la maschera di ciò che forse non siamo. Un incontro è di per se una promessa e ritengo che in ciò stia il timore che alcuni percepiscono di fronte a questa prospettiva.
June 18th, 2003 at 10:26 pm
Commento semiserio… effettivamente c’è qualcosa che distingue, almeno nelle intenzioni iniziali, il mondo dei blog dal resto delle comunità virtuali: semplicemente, i blogs NON sono una comunità. Non sono un forum o una chat dove si entra e ci sono già altre persone che si possano conoscere. Non si comincia a scrivere un blog per conoscere altre persone.
Il fatto è che alla fine, certe dinamiche da “comunità”, bene o male, si manifestano comunque. La gente legge quello che scrive l’altra gente, gli risponde, si interessa a quello che scrivono gli altri. Evidentemente la voglia di interagire è più forte del formato di una pagina web.
E’ più forte di qualunque cosa.
June 19th, 2003 at 8:17 am
Tony, commento più che serio.
June 19th, 2003 at 12:07 pm
Il blogger: meglio leggerlo che incontrarlo. Dixi.