•  

     

  •  

     

  • RSS spiritum.it

  • « | Home | »

    Il blog di marzapane

    By matteo | June 14, 2005

    Non capisco la posizione del Neri nel the-day-after. Che uno (tanto per fare un esempio, ma tanti altri, compreso il qui presente) ci rimaga male nel capire che la fettina di universo che frequenta è disomogenea (per star leggerini) rispetto alla restante stragrande maggioranza non è nè raro nè incomprensibile. Vien chiamato bagno di realtà dai sapienti. Son convinto che siano stati anche una minoranza i blog che hanno parlato dei referendum anche se, forse, di costoro una maggioranza risicata coloro che si son dichiarati favorevoli. E qui sarebbe lungo ipotizzare il perché, ma credo si tratti un po’ dello stesso motivo per il quale chi apre un blog, genericamente, NON è una persona comune (= che racchiude in sè le caratteristiche dell’italiano medio e proporzionalmente più diffuso nella fascia 15-60 anni), per lo meno è uno che sa usare un computer e non credo sia la maggioranza della popolazione italica. Mi pare iper iperbolico assesire (anche con l’attenuante dell’ironia):

    Esisteva tutto un mondo, fuori, un mondo culturalmente inferiore e quasi felice di esserlo, al quale non avrebbe potuto fregare di meno di …

    Poi di tutte le robine che cita dopo, a parte gli aggregatori ed il blog semantico (ma più per voglia di imparare che per interesse pregresso [e vorrei vedere quanti per interesse pregresso a parte 3G e un paio di altri…]) mica mi pare ci sia un dilagare più di tanto se non negli specifici orticelli (strafighetti?). Forse, ancora una volta, le vere lezioni da portare a casa sono le solite due: la blogsfera non esiste e non è descrivibile (come non esiste nessuna generalizzazione estrema, in quanto si auto-annulla nel momento stesso che cerca di definire) e che, piaccia o no, il mondo al difuori dello schermo che si guarda spesso è esattamente come quello qua dentro. Solo più grande.

    Topics: Blogsfera | 7 Comments »

    7 Responses to “Il blog di marzapane”

    1. Bakis Says:
      June 14th, 2005 at 11:57 am

      E’ difficile prendere una posizione in merito, ammesso che possa servire a qualcosa.

      Condivido in pieno il fatto che “il mondo al di fuori dello schermo che si guarda è esattamente come quello qua dentro” ma allo stesso tempo – e al contrario – penso che la grande maggioranza dei blog abbia cercato quantomeno di propagandare il voto.

      La questione è ‘la blogosfera esiste o no? e se esiste, è rappresentativa del mondo là fuori o di fatto…no?’

      Per il resto nessuna meraviglia per risultato, ammetto che per quanto non mi piaccia e non condivida l’idea posso capire che per i NO sia stato più sensato non andare a votare.

      saluti

    2. Squonk Says:
      June 14th, 2005 at 12:48 pm

      Non so, trovo una contraddizione nel ragionamento. Se il mondo che sta davanti ad una tastiera è esattamente lo stesso che vi sta dietro (dimensioni a parte), allora come si fa a dire che chi apre un blog non è una persona comune? In realtà, il punto è un altro, ed è ciò che volevo dire nel mio post: ognuno di noi, volente o nolente, vive in un certo microcosmo, fatto di persone, cose, abitudini che, nel corso del tempo, vengono ritagliate in base ai propri gusti. Io leggo Repubblica e Corriere, ma non leggo il Tempo e il Giornale. Vedo soltanto una parte della realtà, del mondo: quella con la quale mi trovo in sintonia. E così con le persone, e potrei continuare l’elenco. Non siamo antropologicamente diversi, anzi.

    3. Bakis Says:
      June 14th, 2005 at 2:35 pm

      Vero, ma dunque, se chi legge la Repubblica e il Corriere costituisce un gruppo per certi versi omogeneo perchè allora dici che la blogosfera non lo è ?

      Scusa non è una polemica è che forse non riesco a capire 🙂 e mi interessa un po’ l’argomento!

      Ripetendomi dico: a pelle, secondo me la blogosfera esiste ed è piuttosto omogenea al suo interno, ma non trovo facile capirne il perchè:

      forse che avere voglia di condividere idee, riflessioni e tempo sia proprio di un certo tipo di persone?

      O viceversa, il condividere questa attitudine fa si che ci si “contagi” anche un certo sentire civico?

      Perdonami se probabilmente banalizzo la discussione o se per caso ho travisato il punto.

      saluti

    4. spiritum Says:
      June 14th, 2005 at 4:05 pm

      @Bakis: credo che si possa dire che “avere voglia di condividere idee, riflessioni e tempo sia proprio di un certo tipo di persone”, poi ci devi mettere (è una mia fissa, basata sull’empirica analisi del microcosmo quotidiano) un minimo di dimestichezza con internet-computer. Non esiste come entità omogenea, come unicum, come mondo a sè, sempre imho. L’unico punto in cumune a tutta la blogsfera è lo strumento ‘blog’ in se stesso, stop.

      @Squonk: è proporzionalmente uguale a quello che sta al di là. Chi apre un blog non è comune rispetto alla media dei comuni, a meno che le indaginic he dicono che internet e il PC non è per niente diffuso siano delle panzanate. Poi non dico nè antropologicamente nè culturalmente diversi, dico ‘tecnologicamente’ diversi (ma non è nemmeno la definizione giusta). Credo che la vera differenza stia proprio nell’approccio alla tecnica, nel senso più lato del termine. Ciò che ne consegue, come implicazioni, lo ignoro.

    5. Squonk Says:
      June 15th, 2005 at 3:11 pm

      Chi legge Repubblica o il Corriere ha, semplicemente, una certa inclinazione politica. Niente di più, niente di meno. Tra loro si trova praticamente chiunque sia unito da quel comune denominatore – piuttosto vago, ammetterai.

      Socio, concordo. E’ possibile che l’aspetto di conoscenza/dimestichezza tecnologica abbia il suo peso; ma, anche in questo caso, il numero di persone che ha questa conoscenza/dimestichezza (anche quella estremamente “basic” necessaria per condurre un blog su Splinder) è così ampio da renderlo un criterio di aggregazione piuttosto labile.

    6. ikthus Says:
      September 11th, 2005 at 5:23 am

      se posso,non mi trova d’accordo la seconda lezione a cui ti riferisci,Spiritum, per il semplice fatto che per lo piu’qui siamo di fronte ad un manufatto , a regola d’ arte se vuoi bagnarti sotto, ma pur sempre un artefatto.Il mondo reale e’ben altro.E’qualcosa con cui devi fare i conti e’ un incalzare di input ai quali reagiamo di volta in volta. Qui la realta’ non e’ a 360°, intesa anche come insieme di sentimenti impalpabili (il non misurabile).Qui ci si puo’ travestire e apparire come altro,basta solo scegliere che gioco giocare.Squonk dice bene la sua e’ logica Spockiana/vulcaniana non fa una piega come non dargli ragione ? sei una persona comune come tutti, soltanto che vuoi per tua scelta usare 4 neuroni in piu’ per farti qualche domanda in piu’come tutti noi e questo ci accomuna e ci puo’ gratificare se vuoi ma non tanto da essere cosi’ diversi o speciali.Sarei piu’ cauto anche nel dire che cio’ che e’ fuori e’ culturalmente inferiore,non dimentichiamoci che innanzitutto il confronto arricchisce sempre e poi noi veniamo da fuori…..se siamo qua’e’ perche’ non ci fa difetto il concetto di astrazione in senso filosofico presumo.Sull’ esistenza della blogsfera perche’ negarla ? e’ una creatura dell’ uomo, uno speaker’s corner che personalizziamo per sentirla piu’ nostra e che merita il suo giusto peso ne piu’ ne meno.Come dice Bakis pura voglia di condividere…(non una secessione).Non vorrai credere che io sia un personaggio tecnologico come te vero ?Io e il computer abbiamo un rapporto antigene-anticorpo fa un po’ te…

    7. ikthus Says:
      September 11th, 2005 at 5:25 am

      finalmente qualcosa di interessante era ora !!!